I vigneti dell’Azienda Rocca dei Sanniti Viticoltori si trovano nel comune di Benevento, più precisamente all’altezza della contrada Santa Colomba distante circa 6 chilometri dal centro abitato della città. L’altitudine delle vigne si attesta tra i 350 metri s.l.m. Esse giacciono tutti in area collinare con disposizione dei filari in osservanza del disciplinare della DOC Sannio.
L’area collinare della Contrada è circondata dai rilievi costituenti l’Appennino beneventano sia verso nord-ovest che verso sud-ovest.
Questa situazione orografica svolge un ruolo determinante sulle caratteristiche microclimatiche dei vigneti di Rocca dei Sanniti Viticoltori.
Le precipitazioni annue si attestano attorno agli 700 millimetri con i periodi maggiormente piovosi concentrati nei mesi di novembre, dicembre e gennaio e quelli asciutti nel periodo estivo. L’andamento delle temperature medie mensili è pertanto tipico dei comprensori collinari del bacino del mediterraneo e pedemontano come quello dell’area sannita.
Dal punto di vista agronomico il sito produttivo in località Santa Colomba è caratterizzato dalla presenza di suoli intatti, il cui terreno ben conserva caratteristiche argillose e risulta connotato da preziose sostanze minerali come potassio, calcio e magnesio.
Il Fiume Sabato – che lambisce a valle la tenuta agricola – nasce dal Colle Finestra sul monte Terminio, dal lato opposto da dove nasce il Calore Irpino. Da Altavilla Irpina il suo corso segna per un tratto da sud a nord il confine delle province di Benevento e di Avellino fino alla confluenza del torrente Fratta sulla destra. Attraversa, poi, lo Stretto di Barba e lasciando sulla sinistra Ceppaloni e San Leucio del Sannio e sulla destra Chianche e Sant'Angelo a Cupolo, e confluisce nel Calore in località "Pantano", ad ovest di Benevento, 1 km circa dopo il ponte romano Leproso o Lebbroso.
Con riferimento allo Stretto di Bara, il toponimo Barba (Balbae) è citato per la prima volta in un documento del 1132. Al 1272 risale invece il riferimento allo strictum Balbe. Il significato etimologico del toponimo Valva o Balba, divenuta Barba nel XVIII secolo, è chiaramente riconducibile alle valve di una conchiglia e ciò per l'aspetto della gola dalle ripide pareti rocciose. Più a monte, sul versante di sinistra sorgeva un tempo Balba, un antico abitato munito di un castello che dominava il sottostante stretto. Un'antica strada romana costeggiava lo stretto di Barba, la quale conduceva da Benevento a Salerno, passando per Avellino; nel Medioevo essa fu detta via ''Antiqua Maiore''. Lo stretto era attraversato dall'antico ponte dell'Acquedotto romano Avellino-Benevento. Nel XVIII secolo un ponte in legno si appoggiava sugli antichi piloni del ponte romano. Oggi si trova un moderno ponte su cui passa la strada statale 88 dei Due Principati.
Una versione della leggenda delle streghe di Benevento pone presso lo stretto di Barba il luogo ove si trovava il noce di Benevento, sotto il quale le streghe praticavano i loro riti.
Secondo il Piperno, invece, il noce si trovava a due miglia da Benevento, appunto presso la località di Santa Colomba, costeggiante il fiume Sabato. Tali leggende affondano le loro radici nei rituali che compivano i longobardi sotto un albero sacro che poi secondo la tradizione venne sradicato da San Barbato, Vescovo di Benevento.